“Crediamo che ogni ragazzo, in ogni parte del mondo, debba avere le stesse possibilità per la sua personale realizzazione umana, culturale e sociale”
Nella Repubblica Democratica del Congo (RDC), il livello di istruzione è condizionato da gravi ineguaglianze. Tuttavia, il movimento in favore dell’Istruzione per tutti (EPT), un programma dell’organizzazione delle nazioni unite per la promozione della scienza e della cultura (UNESCO), ha consentito all’istruzione di progredire dal 1999. La parità tra i sessi nell’istruzione primaria non è sempre raggiunta. I bambini che vivono nella parte Est del paese, dilaniata da conflitti non hanno sempre diritto all’istruzione. La percentuale di bambini non scolarizzati che vivono in un paese in guerra come la RDC è aumentata dal 30% al 36% dal 2000.
Un bambino congolese su quattro è considerato vulnerabile e circa 7 milioni di piccoli non sono scolarizzati, secondo il rapporto Istruzione Per Tutti (ETP) dell’UNESCO. La percentuale di bambini orfani e vulnerabili varia secondo le province, ma sembra particolarmente elevata in quattro delle undici province. Si tratta delle province del Sud Kivu, ad Est della Repubblica Democratica del Congo, dove ci sono il 41% dei bambini, cioè più di un milione; la provincia del Maniema sempre all’ Est del paese; la provincia del Kasaï Occidentale, situata al centro e infine la provincia Orientale a nord Est della Repubblica Democratica del Congo. Le bambine sono più fragili dei maschietti. Le violenze sessuali sono endemiche su tutto il territorio nazionale, ma raggiungono livelli particolarmente allarmanti nelle zone dei conflitti e contribuiscono a scatenare delle ondate di trasferimenti. A causa di questi conflitti i bambini, soprattutto le femminucce non vanno più a scuola e sono esposte al rischio di un matrimonio precoce.
Invece nella città provincia di Kinshasa, i bambini vivono differenti condizioni sociali. Alcuni di famiglie benestanti sono a scuola, altri fanno dei lavoretti, altri ancora vivono di accattonaggio, vedendo così svanire i loro sogni di bambino.